Approda al Festival la compagnia toscana degli Omini con due spettacoli: "L'asta del Santo", in scena il 17 e 18 ottobre alle 21.00 al Teatro delle Passioni di Modena e il 19 e 20 ottobre "Ci scusiamo per il disagio", sempre al Teatro delle Passioni (19/10 ore 21.00, 20/10 ore 19.00).
Nella sua quinta giornata VIE Festival continua a percorrere le più innovative traiettorie estetiche e poetiche della scena contemporanea. Approda al Festival la compagnia toscana degli Omini con due spettacoli: L’asta del Santo, in scena il 17 e 18 ottobre alle 21.00, al Teatro delle Passioni di Modena e il 19 e 20 ottobre Ci scusiamo per il disagio, sempre al Teatro delle Passioni (19/10 ore 21.00, 20/10 ore 19.00).
Gli Omini, nati nel 2006, hanno l’obiettivo e la vocazione di far nascere il teatro dalle persone: il loro è un teatro che nasce e si sviluppa tra la gente e con la gente, nelle strade, nelle botteghe, nelle piazze dei paesi e dei quartieri. La loro formula teatrale è costituita da un metodo di raccolta “sul campo” che coniuga l’indagine antropologica basata sull’osservazione del quotidiano, e la ricerca drammaturgica - rielaborando frasi, episodi e racconti e trasformandoli in uno spettacolo teatrale da mettere in scena. Infatti il loro metodo di lavoro si avvale di una vera e propria impostazione “scientifica”: scelgono un luogo (di solito un piccolo comune di provincia), vi risiedono per un periodo di tempo, si immergono nella vita del posto, mescolandosi ai locali e alle loro vite, alle loro storie, intervistano anziani, bambini, persone comuni, sbobinano tutto il materiale registrato e lo rielaborano drammaturgicamente fino alla stesura di una sorta di canovaccio che vive una vita in “work in progress”, è sempre aperto al cambiamento e alle modifiche - riportano le storie raccolte durante le interviste sul palco, descrivendo e raccontando così i borghi, i paesini e i piccoli comuni attraverso le voci della popolazione locale, con un taglio giornalistico e di analisi sociologica e storico-analitica.
L’asta del Santo, disegni Luca Zacchini, scritture Giulia Zacchini con Francesco Rotelli e Luca Zacchini, in scena il 17 e 18 ottobre al Teatro delle Passioni di Modena è una performance ironica e interattiva con due punti fermi: un uomo di fronte alla folla e un mazzo di carte disegnate. Ogni carta corrisponde a un Santo, e ogni Santo ha una storia di straordinarie avventure, sovrannaturali peripezie, morti impensabili, miracoli improbabili. Le carte vengono raccontate e successivamente messe in vendita; il gioco consiste nel credere fortemente in un Santo e puntare su quello per vincere uno dei tre premi messi in palio. Tre saranno i vincitori, per gli altri sarà cocente la delusione, ma almeno sapranno a chi appellarsi. L`asta del Santo non è solo un gioco e non è uno spettacolo: è un grande gioco teatrale, coinvolgente e pieno di mordace umorismo.
Ci scusiamo per il disagio, scritto da Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini e interpretato da Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi e Luca Zacchini, andrà scena il 19 e 20 ottobre al Teatro delle Passioni di Modena. Citando la frase canonica delle ferrovie italiane per intoppi perfettamente puntuali non può che essere il titolo squisitamente beffardo per raccontare il mondo. Nel segno di una ricerca teatrale che è innanzitutto esplorazione antropologica, Gli Omini sono stati un mese alla Stazione di Pistoia, sui binari: hanno parlato con la gente, hanno incontrato alcuni pendolari, molti ex carcerati, altrettanti in libertà vigilata, piccioni, studenti confusi, marchettari, gente che non ha più la macchina, coppie di ogni tipo, amore in ogni forma, piccioni, tossici, barboni suonatori di mandolino, donne che alla stazione leggono e poi parlano come un libro stampato, piccioni. Gente che si nasconde, che tende ad essere dimenticata, gente che si guarda con la coda dell’occhio, gente che guarda i treni passare e deve stare lontano dalla linea gialla. Intanto, si rammenta che il treno che stanno aspettando è passato su un altro binario. Ci scusiamo per il disagio ha debuttato a luglio 2015 nel Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia, un luogo carico di memoria, un angolo protetto e sconosciuto della città che ha aperto al pubblico per dieci serate.
Gli Omini, originariamente formati da Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini e Riccardo Goretti - che ora conduce un proprio progetto artistico autonomo, a cui si è aggiunta Giulia Zacchini, sono un collettivo di talentuosi attori toscani dalla vocazione itinerante: il loro metodo di analisi e ricerca sul campo unito a una scrittura sapiente e originale, alla capacità di creare strutture drammaturgiche e sceniche credibili ed efficaci e a un forte affiatamento, a una evidente complicità e a una potente intesa li ha resi un fenomeno unico nel loro genere. Quella degli Omini è infatti una realtà per certi versi “eccezionale” nel panorama teatrale contemporaneo: una formazione corale che non si limita a sommare le diverse competenze artistiche e capacità creative dei singoli componenti, ma le mette in relazione tra di loro, facendole interagire e moltiplicandole in maniera esponenziale. Al centro dello loro modus operandi c’è sempre l’essere umano, l’attore, la parola, l’essere in senso lato.